Ancora fa rumore, a una settimana di distanza, l’eliminazione dell’Italia da Euro 2024. In merito ha parlato il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi.
Non poteva che essere anche lui molto dispiaciuto per questo disastro sportivo portato avanti da una nazionale che si presentava a questa competizione da campione in carica ma anche assente dagli ultimi due Mondiali.

Abodi ha parlato ad Agenda di Sky Tg24, specificando: “Il sistema calcistico ha bisogno di un sua evoluzione, di superare egoismi e noi abbiamo la responsabilità di armonizzare gli interessi, diventando più competitivi. La Serie A è un motore straordinario, anche finanziariamente. La Serie A dà 130 milioni ogni anno alle altre componenti calcistiche. Mi auguro si prenda spunto da questo ko, che va al di là del risultato”.
E poi specifica: “Grave è stata la resa, ma le sconfitte vanno interpretate. Bisogna capire come riannodare i fili, con rispetto nei confronti del pubblico. Non è solo la vittoria che consente di mantenere la sintonia con gli italiani, ma anche una sconfitta dignitosa. Anche il poter dire ce l’abbiamo messa tutta, gli italiani hanno capito che lì qualcosa non ha funzionato. L’espressività tecnica associata a quella fisica, una squadra che ha avuto delle difficoltà e non è saputa uscire da questo atteggiamento. Si può perdere. Abbiamo avuto anche fortuna nella prima fase, conquistando il passaggio del turno a pochi secondi dalla fine e non abbiamo saputo dare frutto a questa fortuna, questo non va bene. La responsabilità è sempre altrove? No, è sempre nostra”.
Ora è importante ripartire
Ora l’Italia deve ripartire e puntare a tornare a un Mondiale dove manca da addirittura dieci anni. L’ultima partita fu quel pesante Italia Uruguay che portò all’eliminazione degli azzurri, quella gara del famoso morso di Suarez a Chiellini, del gol di Godin e del rosso diretto a Marchisio.

Era il 24 giugno del 2014 e da allora nessuno ha visto più la maglia azzurra della nostra nazionale a un Mondiale. Ora c’è dunque da iniziare a puntare su giovani che hanno voglia di mettersi in mostra e che possono fare la differenza.
Qualche giovane si è visto anche in questa competizione, come Nicolò Fagioli e soprattutto Riccardo Calafiori, ma ce ne sono molti altri che non hanno avuto spazio, come Buongiorno, e anche chi è proprio rimasto a casa, Fabio Miretti e tanti altri ancora.
Il tutto, almeno per ora, andrà avanti con Luciano Spalletti.