Samuel Chukwueze era arrivato l’anno passato al Milan con l’idea che avrebbe fatto la differenza, non c’è riuscito ma ora si sente rinato grazie all’arrivo di Paulo Fonseca.
L’ex esterno d’attacco del Villarreal ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, esprimendo il suo parere su questo momento della squadra rossonera e suo.
Chukwueze ha specificato sul suo futuro: “Se fossi stato interessato ai soldi sarei andato in Arabia, visto che un anno fa mi volevano. La mia mente era settata solo sul Milan, il mio agente mi diceva dei soldi, ma io non volevo andare da nessuna altra parte. Allora lui si è arreso. Quei soldi se verranno, verranno poi. La cosa più importante è credere in me stesso, sono giovane ancora, voglio rimanere in Europa”.
Su Fonseca spiega: “Il mister mi sta dando fiducia e io ora devo dimostrare di essere da Milan. penso sia arrivato il mio momento. Fonseca mi ha solo detto che non voleva vedermi come l’anno scorso, ma come al Villarreal. È come se fossi rinato, sono un giocatore nuovo”. Queste parole dimostrano come Fonseca si stia facendo voler bene dai calciatori e vedremo poi se oltre alle sue frasi arriveranno anche i risultati direttamente sul rettangolo verde di gioco.
Chukwueze cerca il rilancio
Chukwueze è dunque pronto a una stagione da protagonista, in un club dove si trova bene: “Il Milan è una famiglia, non una squadra. Facciamo tutto insieme. Io Yacine Adli, Okafor, Davide Calabria, Tomori. Adlie è il mio fratello francese, mi ha insegnato quello che dovevo e non dovevo fare a Milano. Se ho problemi lo chiamo, è unico”.
Parole importanti le regala anche a Camarda: “Per me è un ragazzo speciale. È giovane, forte, ma deve continuare a lavorare e spingere forte. È molto intelligente e diventerà uno dei migliori attaccanti del mondo se continuerà a lavorare, credetemi. Osimhen? Spero di chiudere gli occhi e rivederlo qui al Milan. Gli dico sempre se vuole venire e lui mi dice che è difficile”.
Per l’esterno d’attacco ci sono anche delle parole importanti su Ibrahimovic: “È durissimo, mamma mia. Però è un bravo ragazzo: durissimo nel business, sempre diretto. Mi diceva che si aspettava dei gol da me e poi quando segno mi dice che ne potevo fare due oltre a dire di non scherzare davanti alla porta”. Sull’arrivo di Morata spiega: “È forte. Attacca lo spazio, fa assist, lavora duro e conosce la A sicuramente meglio di me. Per noi esterni è perfetto”.