Serie A, un altro club cambia proprietà: arriva un fondo USA

In Serie A un nuovo cambio di proprietà: il club passa nelle mani di un fondo statunitense, manca solo l’ufficialità, ecco cos’è successo

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Serie A, un altro club cambia proprietà: arriva un fondo USA (Ansa Foto) – Calciomarcato

Negli ultimi anni, il calcio italiano ha iniziato a parlare sempre più inglese. E non si tratta solo di allenatori o giocatori, ma di chi firma i contratti dall’altra parte del tavolo. Oggi, più della metà dei club di Serie A ha almeno una partecipazione estera. Un tempo erano le famiglie italiane a tramandarsi le squadre come se fossero gioielli di famiglia. Oggi, invece, le squadre stanno diventando asset globali, piazzati nei portafogli di grandi fondi d’investimento o miliardari internazionali.

Da Milano a Genova, da Roma a Bergamo, la mappa del nostro calcio sta cambiando pelle. E mentre i tifosi si dividono tra nostalgia e speranza, c’è un’altra realtà da affrontare: il calcio moderno è un’industria. E se vuoi competere con Premier League o Liga, devi parlare il linguaggio degli investimenti.

In questa trasformazione, gli Stati Uniti sembrano essere particolarmente affamati: acquistano, rilanciano, e scommettono sul valore futuro di club storici italiani. L’ultimo colpo? Riguarda una squadra che da quasi 40 anni è stata sinonimo di continuità e progettualità nel nostro campionato.

Udinese, la fine di un’era: i Pozzo verso l’addio

La notizia, per ora, non è ancora ufficiale. Ma se tutto sarà confermato, ci troveremmo davanti alla fine di un ciclo lungo quasi quattro decenni. La famiglia Pozzo, che ha legato il proprio nome a quello dell’Udinese dal lontano 1986, sarebbe pronta a vendere il club a un fondo d’investimento americano per una cifra che supererebbe i 150 milioni di euro. Secondo quanto riportato dalla Rai, le firme su un accordo preliminare sarebbero già arrivate nei giorni scorsi.

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Udinese, la fine di un’era: i Pozzo verso l’addio (Ansa Foto) – Calciomarcato

Giampaolo Pozzo aveva acquistato l’Udinese da Lamberto Mazza il 28 luglio 1986. Era un’altra epoca: meno riflettori, meno social, ma anche meno pressioni mediatiche. In quasi quarant’anni di gestione, i Pozzo hanno trasformato il club friulano in una realtà stabile e rispettata. In Serie A da 29 stagioni consecutive, con uno stadio di proprietà inaugurato nel 2016 – un unicum ancora oggi in Italia – l’Udinese è diventata un esempio di sostenibilità e scouting di qualità.

Oggi però i tempi cambiano. E anche per famiglie storiche come i Pozzo arriva il momento di passare il testimone. Da quanto si apprende, l’operazione non riguarderebbe il Watford, club inglese di proprietà di Gino Pozzo, che resterà sotto controllo della famiglia. Ma a Udine, la sensazione è quella di una pagina che si chiude. Domenica, contro la Fiorentina, si giocherà l’ultima di campionato in casa. E potrebbe essere anche l’ultima partita con i Pozzo in tribuna.

Il club, per ora, non commenta. Ma nell’aria si respira già una transizione. Se confermata, la cessione rappresenterebbe un nuovo tassello nel mosaico del calcio italiano sempre più a stelle e strisce. Una trasformazione che pone nuove sfide: riuscirà il nuovo corso americano a mantenere quella visione a lungo termine che ha reso grande l’Udinese? O il club dovrà reinventarsi, ancora una volta, per restare competitivo?

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