Gian Piero Gasperini è vicino a diventare il nuovo tecnico della Roma: ma c’è un problema di non poco conto, ecco quale

Avete presente quando tutto sembra fermarsi, ma sotto la superficie si muove un mare in tempesta? A Trigoria, nelle ultime ore, l’aria è esattamente quella. I riflettori sono puntati su un nome che, per tanti, rappresenta la rivoluzione: Gian Piero Gasperini è vicinissimo a diventare il prossimo allenatore della Roma.
Dopo settimane di voci, tentativi, telefonate e una lista di candidati più lunga di un’estate romana, il casting sembra ormai chiuso. Il semaforo verde è scattato quando è sfumata definitivamente l’idea Fabregas, trattenuto dal Como. A quel punto, i Friedkin hanno spinto forte sull’acceleratore e già nelle prossime ore — forse già domani — è atteso un incontro faccia a faccia decisivo con il tecnico.
Sul tavolo, un contratto triennale da 15 milioni di euro complessivi, con bonus legati alla qualificazione in Champions. E se pensate che questo sia un colpo di scena improvviso, sappiate che dietro le quinte qualcuno ha lavorato in silenzio ma con decisione: Claudio Ranieri in persona ha avuto un ruolo chiave nel convincere Gasp a dire sì.
Un addio pesante e un nuovo inizio
Per chi lo conosce, non è una scelta che si prende a cuor leggero. Gasperini è uno che si lega, che costruisce rapporti solidi, e in nove anni a Bergamo ha fatto molto più che guidare una squadra: ha riscritto la storia dell’Atalanta. Cinque qualificazioni in Champions League, una finale di Europa League appena conquistata e una città intera che l’ha adottato.
Ma a volte, anche le storie più belle hanno bisogno di un punto. E Roma potrebbe essere il luogo giusto per iniziare un nuovo capitolo.
In questo momento Gasp si trova a Torino, ma ogni sua mossa è seguita con attenzione. Ieri ha avuto un contatto anche con la Juventus, ma sembra proprio che la Roma abbia bruciato tutti sul tempo. Prima, però, c’è un nodo da sciogliere: formalizzare l’addio all’Atalanta. Poi, potrà finalmente guardare alla Capitale con occhi nuovi.
Gasperini-Roma: una sfida che inizia prima del campo
L’arrivo di Gasperini a Roma non sarà solo una questione di panchina. Il tecnico ha già messo sul piatto alcune richieste precise: garanzie sul mercato e un rapporto diretto con la proprietà. Insomma, non vuole fare da comparsa, ma incidere in profondità. E qui si apre il primo, vero confronto con la dirigenza.

Alcuni nomi nella rosa attuale non convincono. Tra tutti, Dovbyk, che non sembra rientrare nei piani tattici del mister, e Leandro Paredes, che potrebbe fare le valigie e tornare in Argentina, magari al Boca Juniors. Chi invece potrebbe sorprendere è Tammy Abraham, un profilo che piace a Gasp e che potrebbe avere una seconda chance dopo mesi complicati. E poi c’è il grande punto interrogativo: Paulo Dybala. La sua permanenza non è scontata, e tutto dipenderà da come si incastreranno le ambizioni del club con le idee del nuovo allenatore.
Alla fine, non si tratta solo di cambiare guida tecnica. È un salto culturale. Dopo Mourinho, che ha segnato un’era con carisma e trofei, la Roma sceglie un profilo diverso: un uomo di campo, uno che trasforma squadre operaie in macchine da guerra. Ma riuscirà Gasperini a farlo in una piazza passionale, complicata e piena di aspettative come Roma?
Forse è proprio questa la domanda che rende il suo possibile arrivo così affascinante. Non si tratta solo di un nuovo allenatore, ma dell’idea di rinascita. E a volte, per ripartire davvero, bisogna affidarsi a chi ha già dimostrato di saper riscrivere le regole del gioco.