Il Napoli è pronto alla rivoluzione: De Laurentiis l’aveva promesso al tecnico ed è pronto ad una sessione da protagonista assoluto
Chi pensava che le parole di Aurelio De Laurentiis sul futuro del Napoli fossero solo frasi di circostanza, dovrà ricredersi. Dopo aver confermato Antonio Conte in panchina, il presidente ha alzato l’asticella con una promessa chiara: “Ci saranno parecchie aggiunte, ci piace lavorare bene”.
Un segnale forte, che ha riacceso l’entusiasmo della piazza partenopea, ancora col cuore pieno per lo Scudetto vinto due stagioni fa. Ma questa volta non si tratta solo di sogni: il mercato è già partito, e la società – con il nuovo direttore sportivo Giovanni Manna – sta costruendo pezzo dopo pezzo una squadra da Champions.
De Bruyne, Marianucci, Musah: non è solo questione di nomi
Partiamo dai colpi già piazzati. Il più clamoroso, inutile girarci intorno, è l’arrivo di Kevin De Bruyne. Il fuoriclasse belga ha definito i dettagli dell’accordo e svolgerà domani le visite mediche: due anni di contratto, con opzione per il terzo. Un nome da copertina che testimonia tutta la serietà del progetto.
Ma non c’è solo la stella: a Villa Stuart ha già svolto le visite anche Luca Marianucci, difensore classe 2004 arrivato dall’Empoli per 9 milioni più uno di bonus. È il classico colpo che unisce presente e futuro, in linea con la filosofia di Conte: solidità ed equilibrio.
E il mercato non si ferma qui. Un altro tassello fondamentale è Yunus Musah, obiettivo indicato espressamente dal mister per rimpiazzare Billing, che tornerà al Bournemouth. La trattativa col Milan è ormai alle battute finali: 25 milioni tra parte fissa e bonus. Si corre per consegnare a Conte un centrocampo completo già in ritiro.
Beukema, Ndoye, Osimhen: un domino tutto da scrivere
Il vero punto di forza di questo mercato del Napoli è la sua capacità di giocare d’anticipo. In difesa, il sogno Scalvini sembra irraggiungibile, ma l’alternativa concreta si chiama Sam Beukema del Bologna. Classe ’98, già pronto per alzare il livello, ha aperto all’ipotesi azzurra. Il Napoli è pronto a investire, anche oltre i 30 milioni, pur di strappare il sì degli emiliani prima che Lucumì spicchi il volo altrove.
Parallelamente si lavora su un rinforzo a destra, alternativa a Giovanni Di Lorenzo. Piace Raoul Bellanova, ma l’Atalanta lo considera incedibile per Juric. Spunta così il nome di Dodò, in uscita dalla Fiorentina. A sinistra, occhio al giovane Miguel Gutierrez del Girona, valutato oltre 30 milioni: altro profilo che piace per la sua versatilità.
Azzurri, rivoluzione in attacco: tutti i nomi
Il reparto che più potrebbe cambiare, però, è l’attacco. Con Victor Osimhen in uscita (ma ancora senza una destinazione definita), il Napoli dovrà per forza cercare un nuovo centravanti. Il rifiuto del nigeriano all’Al-Hilal ha complicato i piani, ma le opzioni non mancano: da Zirkzee (eventuale contropartita dallo United) a Bonny del Parma, passando per i nomi suggestivi di Jonathan David e Darwin Núñez.
Sul fronte esterni offensivi, i nomi in ballo sono due: Dan Ndoye e Antonio Nusa. Il primo piace da tempo, ma il Bologna chiede 40-45 milioni. Per abbassare il prezzo potrebbe entrare in gioco Giacomo Raspadori, che ha estimatori proprio tra i rossoblù. Nusa, invece, resta una pista viva se dovesse complicarsi la trattativa con il Bologna: giovane, talentuoso, e già capace di fare la differenza a livello internazionale.
E per chiudere, il nodo portiere. Le voci su Donnarumma accendono la fantasia dei tifosi, ma al momento il Napoli si concentra sul rinnovo di Alex Meret, con scadenza spostata al 2027. Confermato probabilmente anche Simone Scuffet come secondo, da definire invece il futuro di Caprile, con il Cagliari che valuta il riscatto.
La sensazione è che il Napoli abbia finalmente un progetto tecnico coerente con le ambizioni della piazza. Conte ha chiesto garanzie, De Laurentiis ha risposto presente. Ora la palla passa al campo, ma la costruzione di questa squadra sta diventando una storia da seguire giorno per giorno. E allora, quale sarà il prossimo nome a infiammare l’estate napoletana?
