Il Bologna, dopo aver sfoltito la rosa con cessioni anche dolorose, va ora sul mercato a caccia di innesti: giĂ individuati i nuovi obiettivi
Quattro uscite in sette giorni. Il Bologna ha iniziato agosto con un vero e proprio “ballo dello sgombero”, sistemando una parte importante della rosa in uscita. Una dolorosa — quella di Ndoye, ceduto al Nottingham Forest per una cifra importante: 40 milioni di euro più 5 di bonus e un 10% sulla futura rivendita.
E tre meno pesanti, ma comunque significative: El Azzouzi in prestito all’Auxerre, Aebischer al Pisa con obbligo di riscatto a 4,5 milioni, e Erlic al Midtjylland, anche lui con obbligo (a 5 milioni più bonus). Un’operazione di pulizia, certo. Ma ora arriva la parte più delicata. Perché dopo aver venduto, ora bisogna costruire. E costruire bene.
Servono almeno tre innesti: un esterno offensivo che possa raccogliere l’eredità di Ndoye, un centrocampista dinamico e un difensore centrale di piede mancino. Il rischio, in caso contrario, è di perdere il ritmo di crescita costruito nelle ultime stagioni.
La priorità , inevitabilmente, è l’esterno. Non solo perché è andato via Ndoye, ma anche perché Federico Bernardeschi — che avrebbe potuto rappresentare un’alternativa credibile — si è fermato per un infortunio al ginocchio. Tre settimane ai box, condizione da recuperare e una casella che rischia di rimanere scoperta.
I primi tentativi per Wesley Gassova, talento brasiliano dell’Al-Nassr, non hanno portato a nulla: la proposta rossoblù è stata rispedita al mittente. Il Bologna, però, non si è fermato: tra i profili monitorati ci sono Okafor (che al Milan non trova continuità ), il danese Vargas del Valencia, il promettente Böving dello Sturm Graz e Moreira dello Strasburgo.
C’è margine per chiudere, ma servirà uno sforzo economico in più, soprattutto considerando che buona parte del tesoretto incassato è disponibile proprio per questa operazione. La sensazione? Che ci sia voglia di rischiare, ma con giudizio. Dopo anni di crescita continua, la società non vuole fare passi falsi proprio ora.
Se in attacco si cerca il colpo, anche nelle altre zone del campo qualcosa si muove. A centrocampo il nome che stuzzica il ds Sartori è quello di Lennon Miller, classe 2006 del Motherwell. Un talento puro, già seguito da club come Udinese e Celtic. Non ha preso parte alla prima di campionato in Scozia — un dettaglio che potrebbe voler dire più di mille parole — e il Bologna è pronto ad affondare nei prossimi giorni.
In difesa, invece, si cerca il vice LucumĂ. Dopo lo stop alle trattative per Leysen (l’Union St. Gilloise ha chiesto 10 milioni, troppi), il mirino è finito su Torbjorn Heggem, centrale norvegese del West Bromwich. Ha 26 anni e si è messo in mostra recentemente nel 3-0 della Norvegia sull’Italia, partita che è costata a Spalletti la panchina azzurra.
Il Bologna ha già fatto una prima offerta da 6,5 milioni, rifiutata. Ma i contatti sono aperti, e la sensazione è che si possa chiudere entro pochi giorni con un piccolo rilancio. Il Bologna sa di dover intervenire, e non vuole farsi trovare impreparato. Il tempo stringe, il campionato incombe, ma le idee sono chiare.
E forse, con un paio di mosse ben assestate, questa squadra può davvero fare un altro salto di qualità . Ora la palla passa alla dirigenza: riuscirà Sartori a portare i nomi giusti in tempo utile per dare a Italiano una rosa all’altezza delle ambizioni? Il momento delle chiacchiere è finito. Il Bologna ora deve costruire. E farlo bene.
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