
Vi è mai capitato di dare qualcuno per spacciato e poi dovervi ricredere di colpo? È un po’ quello che sta succedendo con Dusan Vlahovic e la Juventus. Fino a poche settimane fa, tutto faceva pensare a un addio imminente: voci continue, accostamenti a club stranieri, l’interesse del Milan, e poi l’arrivo di attaccanti come Jonathan David e Openda, senza contare il possibile recupero di Milik. Insomma, il posto sembrava occupato, il futuro già scritto.
Ma poi succede qualcosa che non trovi nei contratti o nei report di mercato: succede che segni un gol pesante, sotto la curva, e che invece dei fischi, arrivino finalmente gli applausi. È accaduto contro il Genoa, una partita che sembrava normale e che invece ha lasciato un messaggio chiaro: Vlahovic è ancora lì, e vuole esserci. Quel gesto – le braccia aperte verso i tifosi – non è passato inosservato. Un “io ci sono” che sa di sfida, ma anche di rivendicazione.
E pensare che era solo metà agosto quando lo Stadium lo aveva fischiato per un gol sbagliato nella partitella in famiglia. Una scena già vista, simile a quella vissuta da Locatelli l’anno scorso. Ma Vlahovic ha incassato in silenzio. Niente scenate, niente parole grosse. Solo lavoro. E ora, quel lavoro sta tornando indietro. Con gli interessi.
Il peso del contratto e le incognite sul domani
Chiariamolo subito: la permanenza del centravanti serbo pesa, e non poco. Parliamo di 12 milioni netti per questa stagione, una cifra che cozza parecchio con i nuovi parametri imposti dalla Juventus in fase di ridimensionamento. Eppure, secondo fonti vicine al club, Vlahovic avrebbe già aperto alla possibilità di un rinnovo, anche a cifre inferiori.

Ma non è solo una questione di soldi. È anche una questione di direzione: che idea ha la Juve del suo futuro? Il contratto c’è, ed è chiaro: scade il 30 giugno 2026. Ma nel mezzo ci sono troppe variabili. C’è la volontà del giocatore di rimanere, ma anche quella – tutta da chiarire – del club. E poi c’è la stagione che verrà.
Se Vlahovic dovesse continuare a segnare e incidere come ha fatto contro il Genoa, sarà davvero difficile pensare a una cessione. Anche perché uno come lui non lo sostituisci facilmente. Il futuro di Dusan, quindi, resta sospeso. Non più in bilico come prima, ma ancora da scrivere. A questo punto, forse, la vera domanda non è se andrà via… ma se la Juventus è davvero pronta a lasciarlo andare.
E voi, lo terreste ancora con la maglia bianconera o è giunto il momento di cambiare pagina?