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Serie A

Bonny all’Inter: voluto da Chivu, scommessa (quasi) vinta dal tecnico

Bonny è stato decisivo nella vittoria dell’Inter contro la Roma: il bomber ha regalato ai nerazzurri tre punti pesantissimi e sta giustificando l’investimento
Bonny all’Inter: voluto da Chivu, scommessa (quasi) vinta dal tecnico (Ansa Foto) – Calciomarcato

Ti è mai capitato di giudicare un giocatore troppo in fretta? Magari osservi le statistiche, vedi pochi gol e pensi: “Non fa la differenza”. Eppure, il calcio è fatto anche (e soprattutto) di cose che non finiscono nei tabellini. Quando Ange-Yoan Bonny è arrivato all’Inter, in pochi hanno davvero colto il senso di quell’operazione. Ma oggi, chi lo ha sottovalutato forse sta già rivedendo le sue idee.

L’ex attaccante del Parma era reduce da una stagione silenziosa, apparentemente anonima. Nessuna vetrina, pochi titoli sui giornali. Eppure, chi lo guardava con attenzione notava qualcosa: movimenti intelligenti, forza fisica, senso del gioco. Non segnava tanto, è vero, ma creava spazi, faceva salire la squadra e mandava in porta i compagni. L’Inter questo lo ha visto. Lo ha studiato per mesi e, quando il prezzo è salito, ha deciso di non tirarsi indietro. Una scelta che, col senno di poi, sembra molto meno rischiosa di quanto sembrasse all’inizio.

Quel “Ora o mai più” che ha cambiato tutto

I 25 milioni versati al Parma sono sembrati a molti una follia. Ma c’è una logica che va oltre le cifre: se un talento sta per sbocciare, conviene prenderlo prima che sia troppo tardi. E così è stato. L’Inter ha anticipato tutti, Milan compreso, che aveva già iniziato a seguirlo con una certa curiosità. La dirigenza nerazzurra ha fatto un ragionamento semplice: aspettare avrebbe significato perderlo. Non c’era tempo per altri tentennamenti.

Ed è proprio qui che nasce l’idea forte: acquistarlo adesso, prima che diventi irraggiungibile. Perché i segnali c’erano tutti, anche se magari solo in controluce. L’ambiente di provincia non sempre esalta le qualità di certi giocatori, ma a volte basta cambiare contesto per vedere esplodere il potenziale. E in effetti, appena messo piede a Milano, Bonny ha iniziato a far parlare di sé.

Un impatto da record: Bonny riscrive le regole del “panchinaro”

Da quando la Serie A è tornata a 20 squadre (stagione 2004/05), nessun giocatore dell’Inter aveva fatto quello che Bonny ha realizzato nelle sue prime sette presenze: 3 gol e 3 assist. Una statistica che sembra piccola, ma racconta tantissimo. Non solo perché è un record, ma perché arriva in un momento delicato, con Thuram fuori per infortunio e il peso dell’attacco sulle spalle di chi, sulla carta, doveva solo essere un’alternativa.

Un impatto da record: Bonny riscrive le regole del “panchinaro” (Ansa Foto) – Calciomarcato

Invece Bonny ha fatto molto di più. Ha cambiato le gerarchie. Ha mostrato che può essere già pronto per il livello più alto. E lo ha fatto in silenzio, con il lavoro quotidiano, i movimenti senza palla, la capacità di leggere le situazioni. Rispetto agli ex Arnautovic, Taremi e Correa, il suo contributo è stato evidente, quasi sorprendente. In appena sette partite ha fatto più di quanto loro siano riusciti a produrre messi insieme. Un dato che dice molto più di mille parole.

Ora il dubbio è uno solo: si tratta solo di un momento magico o è l’inizio di qualcosa di davvero grande? La sensazione, per chi segue da vicino l’ambiente nerazzurro, è che Bonny abbia trovato la sua dimensione. Non più comparsa, ma protagonista silenzioso. E se continuerà così, sarà difficile pensare a lui solo come un “panchinaro di lusso”.

Forse non è ancora una stella, ma ogni tanto, proprio quando nessuno guarda, una stella comincia a brillare.

Giancarlo Spinazzola

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Giancarlo Spinazzola

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