Che cosa spinge un giocatore a restare, anche quando tutto intorno sembra cambiare? È la domanda che molti tifosi della Juventus si fanno guardando Dusan Vlahovic, il centravanti che, tra alti e bassi, è tornato al centro del progetto bianconero. Dopo settimane di incertezze, l’attaccante serbo ha ritrovato il sorriso e, soprattutto, la fiducia del suo nuovo allenatore, Luciano Spalletti.
La sua stagione ha preso una piega diversa. Spalletti lo ha schierato titolare sia nella trasferta di campionato con la Cremonese che nella serata europea contro lo Sporting Lisbona. Due gare che hanno fatto da spartiacque, restituendo alla Juventus un Vlahovic più convinto, più leader. Lo stesso tecnico ha spiegato dopo il match: “Dusan sarebbe felicissimo di rimanere qui, ne abbiamo parlato”. Una frase semplice, ma che lascia intendere molto.
E Vlahovic, dal canto suo, ha risposto con un sorriso disarmante: “Mai dire mai, ma ora penso solo al derby contro il Torino”. Parole che lasciano aperta ogni porta, come se il futuro fosse un libro ancora da scrivere, con qualche pagina bianca che attende solo la penna giusta.
Il piano della Juventus: rinnovo con formula “a salire”, le cifre
La Juventus, come racconta La Gazzetta dello Sport, ha le idee chiare: non vuole perdere il suo attaccante a parametro zero quando il contratto scadrà a giugno. Per questo la dirigenza sta lavorando su più fronti, cercando di costruire un piano che unisca logica economica e legame emotivo.
Ci sono tre pilastri su cui poggia il progetto bianconero: la fiducia di Spalletti, l’amore dei tifosi e un nuovo accordo economico sostenibile. Attualmente Vlahovic guadagna 12 milioni di euro netti a stagione, una cifra pesante per le casse di un club che deve fare i conti con i paletti del Fair Play Finanziario. Ecco perché la società sta valutando una nuova proposta da circa 8 milioni annui, con una formula “a salire” che premi rendimento e risultati.
Dietro questa mossa non c’è solo un calcolo economico, ma anche una visione strategica. Spalletti vuole costruire attorno a Vlahovic una squadra che sappia esaltarne i movimenti, permettendogli di tornare quel finalizzatore spietato visto ai tempi della Fiorentina. Lo sa bene anche il giocatore, che a Torino ha trovato un ambiente in grado di farlo crescere, anche nei momenti più complicati.
La città, poi, ha un ruolo speciale. Chi conosce Vlahovic racconta di un ragazzo riservato ma molto legato alla quotidianità torinese, ai suoi ritmi, alla tranquillità che lo aiuta a concentrarsi sul campo. Non un dettaglio da poco, quando si parla di scelte di vita oltre che di carriera.
Futuro Vlahovic, le sirene di mercato e il fascino dell’estero
Naturalmente, il mondo del calcio non dorme mai. E mentre la Juventus studia il rinnovo, diverse big europee continuano a osservare la situazione. Bayern Monaco, Chelsea, Manchester United e Tottenham restano alla finestra, pronte a inserirsi se le trattative dovessero rallentare. In Italia, anche il Milan ha manifestato un interesse, seppur timido, seguendo con curiosità l’evoluzione della vicenda.
Le sirene estere, si sa, fanno sempre rumore. Ma per ora Vlahovic sembra sintonizzato su un’altra frequenza: quella del campo. Le ultime prestazioni lo mostrano sereno, concentrato, determinato a chiudere al meglio la stagione. E chissà che proprio questa versione più matura di sé non convinca anche la Juventus a stringere i tempi e blindarlo definitivamente.
Del resto, a volte non servono grandi dichiarazioni per capire dove batte il cuore di un calciatore. Basta guardare come esulta dopo un gol, o come difende una palla al limite dell’area. E in quelle piccole cose, Dusan sembra dire una sola cosa: “Torino è casa mia”. Ma sarà davvero così anche domani? Nel calcio, le certezze durano un soffio. E forse, proprio per questo, ogni stagione riesce ancora a sorprenderci.