Calhanoglu e l’Inter: il momento della verità, come tutto può cambiare

Hakan Calhanoglu e l’Inter, il momento della verità per il centrocampista nerazzurro: dopo le turbolenze, ora la possibile svolta

Hakan Calhanoglu esulta dopo un gol
Calhanoglu e l’Inter: il momento della verità, come tutto può cambiare (Ansa Foto) – Calciomarcato

Ti è mai capitato di assistere a un cambiamento così netto da farti riconsiderare tutto ciò che pensavi di sapere? È un po’ la sensazione che si prova guardando da vicino il percorso di Hakan Calhanoglu in questa stagione. Le settimane estive, con quei malumori serpeggianti e un clima poco sereno, sembrano quasi un ricordo sfocato.

Eppure hanno pesato, eccome, soprattutto per chi vive l’Inter ogni giorno e ha percepito da vicino la possibilità concreta che il turco potesse davvero voltare pagina. Ma a volte le storie cambiano direzione quando meno te lo aspetti, e la sua ne è un esempio limpido.

Calhanoglu decisivo: il ritorno di un protagonista

All’inizio, il turbolento finale dello scorso campionato aveva lasciato strascichi: qualche parola fuori posto, i diverbi con Lautaro, le incomprensioni con Marotta e quel pensiero, mai dichiarato apertamente ma percepibile, di guardare altrove. A questo si aggiungeva una stagione complicata, probabilmente la più difficile vissuta da Calhanoglu con la maglia nerazzurra: infortuni, continui stop e un rendimento che non riusciva a decollare.

Chi osservava da fuori rischiava seriamente di cadere in inganno, convinto che il ciclo del regista turco a Milano fosse vicino al capolinea. Eppure, tra giugno e novembre, è successo qualcosa. Merito del lavoro silenzioso, dei dialoghi con Cristian Chivu — uno che per Hakan Calhanoglu ha sempre nutrito una stima speciale — e anche della delusione vissuta con il Galatasaray, che di fatto ha chiuso una porta e ne ha aperta un’altra.

Dal rientro, il numero 20 ha rimesso tutto in ordine: personalità, intensità, lucidità nelle scelte. Oggi guida la Serie A come capocannoniere, con numeri che parlano da soli: cinque gol e un assist in nove apparizioni, più un acuto anche in Champions League.

Ma oltre le statistiche, a fare la differenza è la sensazione netta che sia tornato al centro del progetto. Le prestazioni contro le grandi sono state una risposta a chi lo dava in uscita, confermando quanto la sua presenza sia ancora determinante nel costruire l’equilibrio della squadra. Le sue letture, quella calma apparente con cui gestisce i momenti caldi, raccontano più di qualsiasi tabellino.

Inter, tempo di rinnovo per il turco

Quando un giocatore ritrova una tale centralità, il tema del contratto diventa inevitabile. E infatti, in viale della Liberazione, il discorso è già stato aperto, anche se in modo ancora prudente. Il contratto di Calhanoglu scade nel 2027, e parlarne ora non è affatto prematuro: il club ha già avviato altre trattative relative al 2028, segno che l’attenzione sul futuro è molto più attiva di quanto trapeli all’esterno.

Hakan Calhanoglu esulta dopo un gol
Inter, tempo di rinnovo per il turco (Ansa Foto) – Calciomarcato

C’è, però, una variabile importante: la posizione della proprietà. Oaktree non è particolarmente incline a prolungamenti milionari per gli over 30 e il turco, con i suoi 6,5 milioni netti, è il secondo più pagato dopo Lautaro. È chiaro che serva una riflessione accurata. Allo stesso tempo, però, è difficile immaginare un’Inter che rinunci a un punto di riferimento così evidente proprio ora che ha ritrovato brillantezza e leadership.

Un rinnovo, magari con un anno in più e un ritocco ragionato, potrebbe rappresentare quel compromesso che accontenta tutti. E forse è proprio questa la prospettiva più realistica: mantenere un giocatore che dà garanzie tecniche e carismatiche, senza sbilanciare troppo la sostenibilità economica del club. Alla fine, ciò che conta davvero è capire dove vuole andare l’Inter e quale ruolo intende affidare al suo regista nei prossimi anni.

La stagione è ancora lunga e i mesi che verranno racconteranno molto delle ambizioni nerazzurre. Ma è interessante chiedersi quale forma prenderà questo nuovo equilibrio, ora che Hakan Calhanoglu è tornato a fare ciò che gli riesce meglio: essere un punto fermo quando tutto intorno sta cambiando. E forse, nel percorso di una squadra, è proprio da questi crocevia che si costruiscono i momenti decisivi.

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