Alvaro Morata dopo appena sei mesi è già pronto a rompere definitivamente con il Galatasaray: il gesto del bomber è eloquente
Cosa succede quando un giocatore decide che è arrivato il momento di cambiare aria, anche se il contratto dice il contrario? È quello che si stanno chiedendo a Istanbul, a Milano e a Como, dopo che Álvaro Morata ha scelto di non presentarsi all’allenamento del Galatasaray.
Una mossa forte, quasi simbolica, per spingere verso un trasferimento che sembra ormai diventato un affare personale. Il Como lo aspetta, il Milan lo controlla, e i turchi resistono. Ma fino a quando?
La situazione è intricata. Tecnicamente, Morata è ancora un giocatore del Milan, che ne detiene il cartellino. A gennaio, però, è stato ceduto in prestito al Galatasaray fino al 20 gennaio 2026, con un diritto di riscatto fissato a 8 milioni di euro, esercitabile entro il 15 gennaio.
Fin qui, tutto chiaro. Il problema è che Morata vuole tornare in Italia, più precisamente sul lago di Como, dove lo aspetta un progetto ambizioso e già definito. Il club lariano, guidato da Mirwan Suwarso, ha trovato un’intesa sia con il giocatore sia con il Milan. L’accordo per il trasferimento definitivo è stato fissato intorno ai 10 milioni di euro.
Ma il nodo è il Galatasaray, che, in mancanza di alternative per il ruolo di centravanti – sfumato anche Victor Osimhen dal Napoli – non ha alcuna intenzione di mollare facilmente. Per liberare l’attaccante spagnolo, i turchi chiedono al Como una cifra extra: 5 milioni per interrompere anticipatamente il prestito. I lombardi si sono fermati a 2. Risultato? Stallo.
A questo punto, ha deciso direttamente Morata di cambiare le carte in tavola. Come riportato dal giornalista turco Yağız Sabuncuoğlu, l’attaccante non è tornato dalla Spagna e non si è presentato alla ripresa degli allenamenti con il Galatasaray. Una scelta che pesa, e che lascia poco spazio alle interpretazioni: Morata vuole Como, e lo sta dicendo forte e chiaro.
Un gesto che somiglia a una presa di posizione netta, forse anche rischiosa, ma che dimostra quanto il giocatore sia determinato a vestire la maglia azzurra nella prossima stagione. Il presidente del Como, Suwarso, lo ha confermato durante la Como Cup: “Abbiamo già fatto tutto il necessario. Ora tocca a Milan e Galatasaray trovare un’intesa”. Ma finché non si sblocca il nodo turco, tutto resta sospeso.
E mentre le trattative proseguono dietro le quinte, Morata ha scelto il suo modo per accelerare il processo. Non con le parole, ma con i fatti. Saltare l’allenamento è un segnale chiaro, e potrebbe essere solo il primo passo verso un divorzio che ormai sembra inevitabile.
Ora la palla è nei piedi delle società. Il Como resta in attesa, il Milan monitora, il Galatasaray resiste. Ma quanto può durare questo equilibrio precario? Se Morata ha deciso, basterà il tempo a convincere anche chi ancora oggi sembra restio a lasciarlo partire? La sensazione è che la risposta possa arrivare molto presto. E, forse, sarà ancora una volta il giocatore a fare la prossima mossa.
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